HASTA SIEMPRE LA CERETTA

Una vita per il contouring.

E una biografia che, con una immodestia pari all'uso del filling, ha intitolato La vita rivoluzionaria di una donna comune. Avremmo tolto il «rivoluzionaria» e lasciato il «comune», ma va bene lo stesso.

Ormai a scrivere libri ci si mette meno tempo che a leggerli. E così anche Alessandra Moretti - la prova che il comunismo non ha fatto cose buone ma il Partito democratico ha espresso donne belle - ne ha scritto uno. Non vediamo l'ora di trovare il tempo per non leggerlo. Intanto però possiamo scriverne. In sintesi: dentro c'è tutto il fallimento della sinistra moralmente migliore, borghesuccia e modaiola, che sa come si partecipa a un corteo della Cgil. Con una Gucci da 1.500 euro. In quanto alla «rivoluzione» nella sua vita, beh: si riferisce ai passaggi da Bersani a Renzi e dal marito a Giletti.

Lei si definì ladylike. Non tanto per rivendicare il diritto delle donne politiche a essere curate, ma pensando ai like sui social. Di solito più dei voti presi alle elezioni.

Ora. Non le rinfacceremo l'afflato terzomondista che manifestò quando, mentre il Consiglio regionale veneto votava la legge di bilancio, si diede malata per svacanzare in India. E stendiamo un velo pietoso su quando lei voleva stenderne uno davanti alle tombe cristiane per non offendere i musulmani.

Restiamo alle cose serie. Quelle che rendono insondabile la superficialità della donna. La depilazione, la tinta, l'antirughe. E il massaggio, più del messaggio.

2024-04-10T08:03:06Z dg43tfdfdgfd